Com’è cambiata la comunicazione con il #Covid19 – seconda parte – La mia esperienza diretta

#iorestoacasa - maira marconi

Eccomi con il secondo appuntamento.
Dopo aver fatto una panoramica della situazione generale Online, entro nello specifico delle realtà più piccole, come la mia, che si sono dovute prontamente adattare a ciò che stava e sta succedendo.

Per quanto mi riguarda, il mio è già uno SMART WORKING. In realtà, ho avuto un’agevolazione in più: con questo isolamento forzato, ho più tempo da dedicare alle ore al computer evitando traffico ed appuntamenti, sostituiti da telefonate fattibili facendo altre cose.
Il multitasking si è rivelato perfetto.

Fino a qualche giorno fa, inoltre, per me sono state due settimane di fuoco: non solo il lavoro non si è fermato, ma si è, a dir poco, triplicato.
E non pensate subito anche al triplo dell’incasso. Assolutamente no.

Perché?

Ora provo un po’ a spiegarvelo nei vari punti.

  1. EMERGENZA CORONA VIRUS.
    Cosa dire? Cosa fare? Dobbiamo o vogliamo esporci?
    Tutte le attività si sono dovute adattare all’emergenza e alle nuove comunicazioni, ivi compresi i Decreti.

    Problema 1: è il caso o meno di dare una nostra opinione? Quanto siamo influenti sul nostro pubblico? Quanto è necessaria la nostra posizione? In molti, come avrete visto, si sono sentiti tuttologi, virologi ed espertoni. Ecco. Impariamo a farci prima qualche domanda.

    Problema 2: nel momento in cui c’è zona rossa in tutta Italia e sono vietati, giustamente, gli spostamenti: come fanno a venire a comprare in un negozio? Come possono fare un appuntamento in uno studio?
    E’ qui che dobbiamo riflettere su cosa dire e su cosa fare, su come tutelare i nostri clienti e il nostro lavoro.

  2. REDIGERE UN NUOVO PIANO REDAZIONALE.
    Quindi cosa fare?
    Una volta sospese le “attività di contatto” diciamo, il web non si ferma. E nemmeno il nostro lavoro. Il fatto di non essere presenti fisicamente non ci esclude dalla presenza online, anzi! Ora il pubblico è ancora più connesso, è ancora più attivo e interattivo.
    Quindi le nostre pubblicazioni non possono non risentire e adattarsi a ciò che sta succedendo.
    Cosa possiamo fare per interagire? Cosa possiamo fare affinché le persone non si dimentichino di noi e dei nostri servizi? Cosa possiamo offrire in più in questo periodo?
    Informazione? Curiosità? Cose da fare durante la quarantena?

  3. CREARE NUOVI CONTENUTI.
    Si passa quindi alla parte pratica: studiare e scegliere i nuovi contenuti, le nuove modalità. Mantenere o meno lo stesso tono di voce? O forse è meglio qualcosa di più rassicurante visto il panico diffuso? Integrare il tutto con le corrette informazioni sul Covid viste le tantissime fake news in giro?
    Come, quindi, i nostri contenuti possono davvero apportare quel valore in più? Quel significato in più?

  4. STUDIARE IL TUTTO CON IL GIUSTO TONO DI VOCE.
    In merito a questo, ho assistito ad una diretta facebook di Copy42 (nel link trovate la diretta), molto interessante… parlava di TERMOMETRO. Eh sì: freddo? Caldo? Mite? Estremo?
    Cosa significa? Il nostro modo di rivolgerci agli altri. Siamo solitamente ironici? E’ ancora il caso? Siamo solitamente più istituzionali?
    Ogni comunicazione ed ogni momento hanno e devono avere il giusto tono di voce.
    Ricordiamoci sempre il contesto in cui e con cui interagiamo.

  5. varie ed eventuali…
    Oltre ai clienti che seguo abitualmente, sono arrivate chiamate in più, consulenze, appuntamenti via telefono, clienti occasionali che, in questo periodo, hanno riflettuto sui vari punti descritti sopra e mi hanno chiesto una mano per capire come muoversi in questo periodo.

Questi che avete letto sono stati fisicamente l’emergenza e la priorità lavorativa delle ultime settimane.
Ma non viviamo in una bolla, per quanto al momento sembra di sì, ma c’è anche tutto il resto:
– continuare a portare comunque avanti il lavoro già iniziato,
– pensare a come poter lavorare meglio ora che “teoricamente” c’è più tempo,
– pensare già in prospettiva futura su come far ripartire sia la comunicazione sia le attività dei clienti,
– pensare anche a come strutturare la comunicazione per me visto che ora i social hanno avuto il “superboom” di presenze. Sì, alla mia di comunicazione chi ci pensa? 😉

Tralasciando consigli e appunti per gli amici, soprattutto perché alla frase “mi annoio” e “non so che fare”, personalmente VADO FUORI DI TESTA!

E’ impossibile non avere niente da fare.
Pensiamo alla routine?
Dovunque ti muovi dentro casa, qualcosa da fare c’è sempre.
Pensiamo al lavoro?
Devo chiudere. Bene, cosa posso fare adesso? Cosa posso inventarmi? Cosa posso comunicare per tenere vivo il mio pubblico? Come posso ripartire non appena sarà possibile? Una nuova comunicazione? Nuove promozioni? Idee e proposte?
Pensiamo alle “cose per cui non abbiamo mai tempo”?
Ora ce n’è!
Pensiamo alla formazione?
Sì, perché chi si ferma è perduto. In tutto questo marasma io sto cercando di recuperare a destra e a manca corsi, dirette o info utili per sollecitare un po’ le idee.
Pensiamo a chi ci manca?
Siamo pieni di strumenti! Chiamiamo, scriviamo, videochiamiamo. Se vogliamo sentire qualcuno che ci manca, oggi, abbiamo davvero ogni mezzo possibile.

Siamo costretti in una situazione che assolutamente nessuno di noi si aspettava.
Quindi, restiamo fermi ad aspettare? Nì.
#iorestoacasa giustamente, ma ciò non vuol dire che il mio cervello non possa VOLARE!!!

Forza! Non si molla mai! Anzi.
Ora come ora, sfruttatelo davvero questo tempo. Al massimo!

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